A
Palazzo Magnani,
dal 18 novembre 2022 al 12 marzo 2023, una sequenza
mai vista di capolavori di grandi interpreti, anche
dell’art brut
internazionale e italiana.
Accanto ad essi, per la prima volta, le creazioni
inedite che provengono dagli
Archivi del San Lazzaro,
quello che fu il “Manicomio” di Reggio Emilia. Al
centro di questa mostra, le opere rivelano l’urgenza
creativa e la vitalità dei linguaggi dell’arte,
necessari all’esplorazione degli infiniti volti ed
espressioni dell’identità umana. Un’esposizione –
questa curata da Giorgio
Bedoni, Johann Feilacher e Claudio Spadoni
- dove ad emergere è l’impulso creativo degli
artisti, di cui sono frutto opere uniche che
sorprendono, stupiscono e coinvolgono il visitatore.
In ciascuna delle stanze tematiche di questa grande
mostra, autori e opere si confrontano per affinità
di generi e di linguaggi in un percorso espositivo
che indaga la bruciante vitalità dell’artista, la
sua inquieta ricerca sull’identità, sospesa tra
sguardi sulla storia e l’esplorazione di paesaggi
interiori.
“L’arte deve comunicare,
lanciare dei messaggi, servendosi di espressioni
forti, barbare, violente, vandaliche. L’arte non è
un’immagine piatta, levigata e lucida, che gli acidi
emozionali non possano attaccare. Al contrario
l’arte graffia e disturba, è stridore, imperfezione
e invenzione. Per questo bisogna opporsi al
razionalismo che vuole invadere dei territori che
non gli appartengono, i territori dell’immaginario”.
L’affermazione di Asger
Jorn, riverbera quella di
Paul
Klee che così si esprime:
“Più di uno non riconoscerà
la verità del mio specchio. Deve comunque rendersi
conto che io non sono qui per riflettere la
superficie (questo può farlo la lastra fotografica)
ma che devo penetrare all’interno. Io rifletto fino
all’interno del cuore. Io scrivo parole sulla fronte
e attorno agli angoli della bocca. I miei volti
umani sono più reali di quelli veri”.
L’arte è un sismografo sensibile ai confini incerti,
ci interroga sulla natura dell’uomo, su sogni e
desideri collettivi, è un viaggio che evidenzia
quanto la vicenda umana possa essere stupefacente e
imprevedibile, al di là di qualsiasi forma e confine
tracciato. Come questa mostra autorevolmente
conferma.
L’esposizione è il momento culminante di Identità
Inquieta, il cartellone di eventi, mostre e
performance promosso da diverse istituzioni
culturali del territorio per raccogliere domande e
mostrare visioni sulle infinite sfumature
dell'identità.
L’ARTE INQUIETA. L’urgenza della creazione
Reggio Emilia, Palazzo Magnani
Dal 18 novembre 2022 al 12 marzo 2023
a cura di Giorgio Bedoni, Johann Feilacher e Claudio
Spadoni
Fondazione Palazzo Magnani
Reggio Emilia
Corso Garibaldi, 31
+39 0522 444446
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s.a.s.
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