Bergamo Arte Fiera 2025
Prendono avvìo domani 10 gennaio 2025, a Bergamo, due importanti fiere d'arte: BAF Bergamo Arte Fiera, dedicata all’arte moderna e contemporanea, e IFA Italian Fine Art, focalizzata sull’arte antica e l’alto antiquariato.Bergamo Arte Fiera 2025
Dal 10 al 12 gennaio 2025, la
prima, e dal 10 al 19 gennaio, la seconda, le due
manifestazioni trovano la loro collocazione ideale
nei 16.000 metri quadrati dei padiglioni A e B, e
relativi foyer, della Fiera di Bergamo, collocata al
centro di una delle più importati macroregioni a
livello mondiale e collegata strategicamente sullo
scacchiere della mobilità, con l’autostrada A4, le
stazioni FS e l’aeroporto internazionale BGY a pochi
chilometri.
167 espositori in tutto, 86 per BAF e 81 per IFA,
che presentano – ognuno con il proprio sguardo e
attraverso centinaia di opere – circa 600 anni di
storia dell’arte, dal Quattrocento a oggi.
Collezionisti, addetti ai lavori, famiglie,
appassionati e curiosi sono invitati ad avvicinarsi
alle opere, spesso di rilevanza museale, in modo più
diretto che in un museo, avendo la possibilità di
relazionarsi con galleristi ed esperti presenti
negli stand e, in qualche caso, anche con gli
artisti.
È del resto questa la cifra che caratterizza questo
evento fieristico: l’essere aperto ad accogliere,
oltre agli addetti ai lavori, pubblici eterogenei a
cui si propone con un calendario fitto di occasioni
per arricchire il proprio bagaglio culturale e
soddisfare le proprie curiosità in materia d’arte.
Per agevolarne la presenza, gli organizzatori di
Promoberg confermano anche quest’anno il ticket
d’ingresso unico con cui è possibile visitare
entrambe le manifestazioni. Grande inoltre è
l’attenzione verso le giovani generazioni: per i
ragazzi e le ragazze minori di 12 anni l’ingresso è
infatti gratuito.
Due le novità da rilevare quest’anno: una maggiore
selettività per BAF nello scegliere il parterre
delle gallerie e la garanzia di un più efficace
controllo sull’autenticità delle opere proposte a
IFA grazie all’introduzione di un Vetting Committee
in collaborazione con FIMA (Federazione Italiana
Mercanti d’Arte), un comitato di esperti che nei
giorni che precedono l'apertura conducono
un meticoloso esame su ogni pezzo, sulla sua
autenticità, condizione e attribuzione, per
garantire che l’oggetto possa essere esposto.
Criteri più stretti di selezione hanno assicurato a
BAF laconferma di gallerieimportanti, come
Tornabuoni Arte (Firenze, Milano, Forte dei Marmi,
Roma, Crans Montana, Parigi, Londra), Ca' di Fra'
(Milano), Deodato Arte (Milano, Pietrasanta,
Courmayeur, Roma, St. Moritz, Chia, Padova), Gallera
de’ Bonis (Reggio Emilia), Galleria L’Incontro
(Chiari BS), Galleria Accademia (Torino), Open Art
(Prato), e l’ingresso dioltreventi nuove gallerie
(su 86) tra cui Galleria Giovanni Bonelli (Milano,
Pietrasanta, Canneto sull’Oglio), Candy Snake
(Milano), Caputo Colossi Incontro d’Arte (Brescia),
DL Arte (Milano), Galleria Ferrero Arte
Contemporanea (Ivrea), Madeinart Gallery (Milano),
Salamon Fine Art (Milano), Spirale di Idee (Milano),
Stefano Malinverno Arte Moderna e Contemporanea
(Milano).
Novità anche sul fronte dei partner: se Banco Bpm e
Intesa San Paolo confermano il loro ruolo di main
sponsor, quest’anno Promoberg ha accolto
positivamente anche l'interesse di Mediobanca che ha
scelto BAF e IFA come momento d’eccezione da
proporre ai suoi clienti più importanti.
“Siamo sempre molto orgogliosi di aprire il nostro
nuovo anno fieristico all’insegna dell’arte a 360
gradi - commenta Luciano Patelli, presidente di
Promoberg -, con due importanti eventi culturali che
hanno il merito di richiamare migliaia di persone
sempre più competenti e interessate. Anche negli
anni più difficili per il contesto generale e
dell’arte in particolare, Promoberg ha sempre
creduto e apportato nuove risorse. Gli ottimi
risultati fin qui ottenuti confermano la bontà del
progetto e testimoniano il nostro continuo forte
impegno anche nella promozione dell’arte e della
cultura, coinvolgendo una platea sempre più vasta di
gallerie e collezionisti: un impegno che rafforziamo
di anno in anno”.
Se gli addetti ai lavori trovano alle fiere d’arte
di Bergamo le realtà più rilevanti del panorama
italiano per un confronto sugli ultimi trend del
mercato, appassionati e neofiti possono godere di
opere uniche e di un ricco palinsesto di incontri,
mostre e installazioni ambientali.
«Abbiamo sempre cercato di distinguerci dagli
altri appuntamenti di settore realizzando iniziative
collaterali legate alla storia dell’arte e ai suoi
protagonisti – dichiara Sergio Radici,
curatore del public program – per diventare un
momento di crescita per la città. Ogni anno
lavoriamo per fare in modo che IFA e BAF non siano
solo delle pur bellissime mostre-mercato, dove
collezionisti ed esperti possono incontrare opere e
artisti grazie alle tante gallerie che credono in
questo progetto, ma anche un luogo condiviso nel
quale conoscere, esplorare e “formare” la propria
cultura sul mondo dell’arte.»
Allestita nella Galleria centrale, situata tra i due padiglioni, l’Area
Talk è quello spazio in cui fisicamente e concettualmente avviene
l’incontro tra IFA e BAF, tra il passato, il presente e il futuro
dell’arte, dove antico, moderno e contemporaneo si connettono attraverso
appuntamenti dedicati ora all’uno ora all’altro, offrendo letture
contemporanee di opere antiche e contestualizzando opere contemporanee
nel flusso in continuo divenire della storia dell’arte.
Agli amanti dell’arte antica è rivolto l’appuntamento con Giovanni
Valagussa, ex Direttore dell’Accademia Carrara di Bergamo, che
approfondisce il profilo di Giovanni Carnovali detto Il Piccio – pittore
dell’800 – attraverso i capolavori di un’importante collezione privata.
Cesare Benaglia, artista della Valbrembo classe 1932, è il protagonista
di un altro momento del palinsesto: antesignano della land art e di un
approccio sostenibile all’arte, a lui è dedicato il docufilm
“Abbecedario naturale” che lo presenta in tutta la sua sensibilità
d’uomo e d’artista.
Destinato al mondo del collezionismo è invece il talk “Imprenditoria e
arte”, con le collezioniste Simona Leggeri e Chiara Zanga.
Nella Sala Caravaggio, Sergio Curtacci, docente dell’Università di
Bergamo, curatore indipendente e realizzatore del progetto online Google
Arts& Culture, offre uno sguardo verso il futuro dei Beni Culturali con
un incontro sugli “Smart Museums”, ovvero su quegli spazi museali che si
avvalgono delle nuove tecnologie – come la realtà virtuale, la realtà
aumentata e l’intelligenza artificiale – per agevolare la fruizione
delle proprie collezioni.
Disseminate negli spazi fieristici sono poi
mostre personali e installazioni.
Alle installazioni di dimensioni ambientali di Helidon Xhixha,
presente in fiera con le opere monumentali in acciaio
“EllipticalReflection” e “Lancio di luce”, di Elvino Motti – sua è
la scultura in metacrilato “Angeli e demoni” – e di Max Marra, che
con “Alchimie di acqua, luce, colori, trasparenze” celebra
l’elemento dell’acqua, si alternano progetti espositivi come quello
di Gaetano De Faveri “Algoritmia”, fotografo nel cui lavoro si
mescola l’elaborazione digitale al processo fotografico, e “Giovanni
Carnovali detto Il Piccio nei capolavori di un’importante collezione
privata” che omaggia uno dei maggiori interpreti della pittura
italiana dell’Ottocento.
La fiera sconfina in città attraverso
la mostra “10 + Modern Art” che celebra l’antico legame tra Bergamo e
Venezia esponendo le opere di venti artisti contemporanei – dieci
bergamaschi e dieci veneziani – in due tappe: la prima, nella Sala
Viterbi del Palazzo della Provincia di Bergamo, dal 15 al 30 gennaio
2025, la seconda alla Chiesa di San Leonardo a Venezia, dal 3 al 16
febbraio.
Curata da Sergio Radici e Anny Lazzari, la collettiva espone dipinti e
sculture di: Maurizio Azzolini, Sergio Battarola, Cesare Benaglia,
Giovanna Bolognini, Manuel Bonfanti, Raffaele Bovo, Giuseppe
Coppola, Giancarlo Defendi, Giulia Enzo, Tiziano Finazzi, Barbara Furlan,
Claudio Granaroli, Margherita Leoni, Moni Marceau Roj, Ugo Riva, Katia
Scotti, Arturo Siebessi, Silvia Stocchetto, Alessandro Verdi e Sergio
Vozza.