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					La ragione 
					nelle mani 
					 
					Una mostra di Stefano Boccalini 
					 
					Un progetto del Distretto Culturale della Comunità 
					Montana di Valle Camonica vincitore del bando di arte 
					contemporanea Italian Council e di Art for the World Europa 
					- a cura di Adelina von Fürstenberg 
					 
					Ginevra, Maison Tavel/Musée d’Art et d’Histoire 
					dal 1° aprile al 27 giugno 2021 
					 
					 
					Inaugura il 31 marzo a Ginevra alla Maison Tavel Musée d’Art 
					e d’Histoire la mostra La ragione nelle mani, ideata da 
					Stefano Boccalini con la collaborazione di quattro artigiani 
					della Valle Camonica. 
					 
					La Comunità Montana di Valle Camonica, che opera sul 
					territorio attraverso il proprio Distretto Culturale e 
					l’artista Stefano Boccalini, in collaborazione con il 
					partner Art for the World Europa, sono infatti tra i 
					vincitori della ottava edizione del bando Italian Council, 
					programma a supporto dell’arte contemporanea italiana nel 
					mondo promosso dalla Direzione Generale Creatività 
					Contemporanea del Ministero della Cultura. 
					 
					Stefano Boccalini e il Distretto Culturale della Valle 
					Camonica collaborano da vari anni, prima nell’ambito della 
					rassegna Aperto_Art on the border - la manifestazione di 
					arte pubblica che mette in rapporto l’arte contemporanea con 
					il territorio camuno - e, più recentemente, nell’ambito del 
					progetto Ca’Mon – sostenuto da Fondazione Cariplo – per la 
					realizzazione a Monno di un Centro per l’arte e 
					l’artigianato della montagna, di cui Boccalini è direttore 
					artistico. 
					 
					La mostra La ragione nelle mani è curata da Adelina von 
					Fürstenberg e realizzata in collaborazione con ART for THE 
					WORLD EUROPA. Si tratta della prima di una serie di 
					iniziative che fanno capo all’omonimo progetto, realizzato 
					in collaborazione con importanti partner culturali: Musée 
					Maison Tavel-Musée d’Art et d’Histoire (Ginevra) sede della 
					mostra, Art House (Scutari, Albania), Sandefjord 
					Kunstforening (Sandefjord, Norvegia), Fondazione Pistoletto 
					Onlus, Accademia Belle Arti Bologna, MA*GA – Museo Arte 
					Gallarate e GAMeC Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea 
					Bergamo. Dopo aver portato i segni della Valle Camonica in 
					Europa l’opera ideata da Boccalini, composta da vari 
					manufatti, entrerà a far parte della collezione della GAMeC 
					- Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo. 
					 
					L’idea del progetto nasce dal rapporto che Boccalini ha 
					costruito con la Valle Camonica a partire dal 2013: da una 
					residenza sul tema dell’acqua, l’artista ha avuto modo di 
					conoscere meglio un bellissimo luogo montano tra le Alpi 
					Lombarde che in passato ha frequentato solamente da turista. 
					Negli anni la Valle Camonica è diventata un punto di 
					riferimento per il suo lavoro: qui ha operato con varie 
					comunità, con le istituzioni locali e con gli artigiani, 
					creando uno stretto rapporto di collaborazione che gli ha 
					permesso di produrre numerose opere.  
					Questa esperienza e questi incontri hanno fatto maturare 
					l’idea di realizzare un Centro di Comunità per l’Arte e 
					l’Artigianato della Montagna. Ca’Mon, che avrà sede a Monno, 
					diventerà un centro di scambio tra saperi intellettuali e 
					saperi manuali: per attivare un confronto con il territorio 
					saranno ospitati in residenza artisti, autori e ricercatori. 
					Ca’Mon sarà anche un luogo di formazione, dotato di spazi 
					adibiti a laboratorio dove lavoreranno artigiani, artisti e 
					giovani della valle. “L’obiettivo – afferma Boccalini – è 
					quello della trasmissione dei saperi, secondo una logica di 
					condivisione per cui le tradizioni non assumono un senso 
					nostalgico, ma diventano la porta di accesso al futuro, un 
					“luogo” di sperimentazione per immaginare nuovi scenari”. 
					 
					Da questo contesto è nato La ragione nelle mani, un progetto 
					che si muove su due livelli, quello del linguaggio e quello 
					dei saperi artigianali, attraverso il coinvolgimento della 
					comunità locale. Tutti i manufatti che compongono l’opera 
					sono stati realizzati in Valle Camonica da quattro artigiani 
					affiancati ognuno da due giovani apprendisti. Gli otto 
					“allievi” sono stati selezionati attraverso un bando 
					pubblico, promosso dalla Comunità Montana e rivolto ai 
					giovani della valle interessati a confrontarsi con pratiche 
					artigianali appartenenti alla tradizione camuna: la 
					tessitura dei pezzotti, l’intreccio del legno, il ricamo e 
					l’intaglio del legno. Queste forme artigianali, che 
					storicamente ricoprivano una funzione di primaria importanza 
					nel tessuto sociale e culturale della Valle, oggi faticano a 
					resistere ai cambiamenti imposti dalla modernità e pochi ne 
					conoscono ancora le antiche tecniche.  
					 
					“Viviamo in un’epoca – afferma ancora Boccalini – in cui le 
					parole sono diventate un vero e proprio strumento di 
					produzione e di captazione di valore economico, e hanno 
					assunto una dimensione sempre più importante all’interno del 
					contesto sociale. Attraverso il loro uso cerco di ridare un 
					peso specifico e un valore collettivo al linguaggio, che per 
					me è il “luogo” dove la diversità assume un ruolo 
					fondamentale, diventando il mezzo con cui contrapporre al 
					valore economico il valore “del comune”.  
					 
					La ragione nelle mani ha preso il via con un laboratorio che 
					ha coinvolto tutti i bambini di Monno, cui è stato 
					raccontato il significato di circa cento parole 
					intraducibili che sono presenti in molte lingue, 
					intraducibili perché non hanno corrispettivi nelle altre 
					lingue e che possono essere solamente spiegate. Insieme ai 
					bambini sono state scelte circa venti parole che 
					identificano il rapporto tra uomo e natura e tra gli esseri 
					umani. Le parole sono infine state sottoposte agli artigiani 
					per capire quali potessero essere le più adatte a essere 
					trasformate dalle loro sapienti mani in manufatti artistici. 
					Ne sono state scelte nove che sono diventate il materiale su 
					cui gli artigiani hanno lavorato con gli apprendisti.  
					 
					Qui i significati in breve, approfonditi in una apposita 
					scheda: ANSHIM Sentirsi in armonia con sé stessi e con il 
					mondo (coreano), BALIKWAS Abbondonare la propria 
					confort zone (filippino), DADIRRI Quieta 
					contemplazione e ascolto profondo della natura 
					(aborigeni australiani), FRILUFTSLIV Connessione con 
					l’ambiente e ritorno al legame biologico tra uomo e natura
					(norvegese), GURFA L’acqua che si riesce a tenere nel 
					palmo di una mano come metafora di qualcosa di molto 
					prezioso (arabo), OHANA La famiglia che comprende 
					anche gli amici e non lascia indietro nessuno 
					(hawaiano), ORENDA La capacità umana di cambiare il mondo 
					contro un destino avverso (indigeni nordamericani), SISU
					La determinazione nella ricerca del benessere nella 
					quotidianità (finlandese), UBUNTU Sono chi sono in 
					virtù di ciò che tutti siamo (Africa meridionale). 
					 
					Nello specifico l’opera si compone di: un 
					raffinato ricamo bianco su bianco a “punto intaglio” con tre 
					parole, montato come un quadro; due legni di noce 
					sapientemente intagliati che presentano due parole; cinque 
					manufatti di legno nocciolo intrecciato, realizzati con la 
					tecnica utilizzata per la creazione di cestini e gerle, che 
					insieme compongono una sola parola; tre pezzotti, tappeti 
					fatti con tessuti lavorati a telaio manuale, ciascuno dei 
					quali riproduce una parola. 
					 
					“L’esecuzione del lavoro di Boccalini non è una questione 
					da poco – afferma la curatrice Adelina von Fürstenberg - le 
					opere non sono fabbricate semplicemente seguendo istruzioni 
					date a priori, ma sono eseguite dall’artista stesso insieme 
					agli artigiani, coinvolti in uno scambio di sapere fra la 
					poetica del lavoro e la tradizione artigianale, 
					incorporandone le conoscenze nella pratica artistica e 
					pedagogica. In questo, Boccalini si inserisce appieno nella 
					tradizione dell’Arte Povera, un’arte che non interpreta ma 
					semplicemente percepisce il fluire della vita e 
					dell’ambiente, utilizzando materiali fino ad allora mai 
					considerati, e ponendo la propria attenzione non tanto 
					sull’opera d’arte quanto invece sul processo di creazione 
					stesso. 
					E prosegue: “Nel lavoro di Boccalini, tuttavia, attraverso 
					la ricerca e la scelta delle parole intraducibili, egli crea 
					una biodiversità di concetti provenienti da minoranze 
					linguistiche. Le opere derivano esclusivamente 
					dall'importanza del significato della parola impiegata, e il 
					materiale e i mezzi artigianali con cui sono eseguite 
					giocano un ruolo cruciale. E infine: “Il progetto di 
					Boccalini nasce sulla base di una convinzione costruttiva 
					che identifica nella tradizione artigianale della Valle 
					Camonica il punto di origine per un’esperienza estetica 
					veritiera. È quel tipo di esperienza che già gli artisti 
					della Bauhaus ricercavano quando nel lontano 1919 Walter 
					Gropius, volendo portare l’arte a dialogare con l’estetica 
					artigianale, aveva sottolineato nel manifesto inaugurale del 
					Bauhaus:"Architetti, scultori, pittori, dobbiamo tornare 
					all'artigianato!". 
					 
					“Il risultato di tutto questo lavoro – conclude Boccalini 
					- non è rappresentato solamente dalle opere, ma anche dal 
					processo che ha portato alla loro costruzione. Un processo 
					che ha rimesso in circolo le conoscenze e le pratiche legate 
					alla tradizione della valle ma con nuove prospettive e 
					consapevolezze”.  
					 
					Il catalogo della mostra sarà pubblicato in italiano e 
					inglese da Archive Books, Berlino. 
					 
					Ufficio Stampa Musée d’art et d’histoire, Ginevra: 
					Sylvie Treglia-Détraz  
					T +41 (0)22 418 26 54  
					sylvie.treglia-detraz@ville-ge.ch 
					 
					Ufficio Stampa Italia: 
					Lucia Crespi 
					Ufficio Stampa Art for The World 
					Tel. 02 89415532 - 02 89401645 - Cellulare 338 8090545 
					lucia@luciacrespi.it 
					 
					Ufficio Stampa Distretto Culturale Comunità Montana Valle 
					Camonica: 
					Maura Serioli 
					+39 347 60 15 592 | maura.serioli@gmail.com  
  
					  
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